Furbetti del cartellino, sarà il Comune a risarcire il dipendente licenziato: chiesta commissione di indagine

SULMONA – Sono 16.351, 63 euro i soldi che il Comune dovrà risarcire all’ex usciere comunale per averlo licenziato con due anni di ritardo rispetto allo scandalo dei furbetti del cartellino che scoppio nel 2016. Il licenziamento, l’unico sui più di 40 dipendenti coinvolti, arrivò nel 2018 e non entro i termini di legge dei 40 giorni. Da qui la causa è il risarcimento stabilito dal tribunale, che il Comune dovrà pagare. Si tratta dei salari persi dal suo licenziamento al giorno della pensione: circa cinque mesi per quasi 10mila euro, diventati poi con interessi e spese legali più di 16mila.

Quindi, sarà il Comune a pagare per l’inchiesta dei furbetti del cartellino.

Di questo che è diventato nel frattempo un debito fuori bilancio si è parlato oggi nella commissione Bilancio e finanze, che ha eletto come presidente Teresa Nannarone e vice presidente Vittorio Masci. Della commissione fanno parte inoltre Francesco Perrotta, Maurizio Balassone, Jacopo Lupi, Claudio Febbo, Franco Di Rocco, Luigi Santilli e Antonietta La Porta.

A favore del debito vuoi bilancio ha votato la maggioranza, contraria la minoranza, al solo fine però di portare la discussione nella seduta di Consiglio comunale. Ma proposito di debiti fuori bilancio, diventati piaga per le risorse comunali la commissione ha assunto l’impegno dell’istituzione di specifiche commissioni consiliari di indagine, come previsto dall’articolo 24 del regolamento comunale, “affinchè vengano individuate eventuali responsabilità di soggetti coinvolti nella produzione a vario titolo di debiti che ricadono e comunque ricadranno sul Comune di Sulmona, gravando quindi sulle tasche dei cittadini contribuenti”.

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